Chi va piano va sano e va…

Capita spesso di seguire passo passo lo sviluppo di un titolo che viene annunciato prematuramente da parte di chi lo sta creando. Stiamo per mesi e mesi attenti a rumor,notizie e quant’altro per sapere cosa ci riserverà il prossimo titolo in uscita. In alcuni casi ci facciamo prendere cosi tanto la mano che l’hype arriva a livelli cosi alti che ci si aspetta che il titolo in questione sia un vero capolavoro quando uscirà. Poi finalmente dopo mesi e mesi dall’annuncio (o per meglio dire pure anni) finalmente arriviamo al grande giorno dell’uscita ufficiale. Andiamo a ritirare felici e contenti la nostra copia che sia fisica o digitale e ci mettiamo davanti al nostro bel tv pronti a goderci la nuova opera. Ci facciamo qualche buona ora di gioco partendo con la consapevolezza di voler godere di tutto quello che è stato creato per noi videogiocatori. Ma nella nostra testa cè già una zanzara che ci dice che non possiamo di certo stare li a spulciare ogni cm di mappa o guardare dietro ad ogni angolo perchè un giorno del prossimo mese X uscirà un nuovo titolo e noi non potremo fare ovviamente a meno di giocarlo al cosidetto d1. E cosi arrivati a circa metà storia vuoi per impegni lavorativi vuoi perchè non possiamo giocare dieci ore al giorno inizia una vera e propria maratona videoludica e ci troviamo a rushare perdendo per strada alcuni aspetti importanti dell’opera che stiamo giocando. Ed è qui il punto cardine della questione. Perchè siamo affetti da questa sindrome di “bulimia” videoludica moderna?

Capisco che ormai i tempi moderni ci impongono di seguire ogni uscita e in un mondo sempre più social star dietro a condividere ogni aspetto del nostro gaming è fondamentale per alcuni, ma certe volte sarebbe meglio godere appieno di quello che abbiamo davanti a gli occhi invece di pensare a quello che avremo tra le mani tra un mese. Sono quindi del parere che ognuno debba prendersi i suoi tempi e giocare come meglio crede anche a costo di non correre dietro ad ogni uscita mensile (e nei periodi più caldi anche settimanale). Certo il backlog non ringrazierà ma magari dopo settanta ore di gioco ci ritroveremo a pensare che ne è davvero valsa la pena spulciare ogni aspetto che il titolo aveva da offrirci che inevitabilemente con maggiore fretta ci saremo persi.

In conclusione non importa che tu sia leone o gazzella, l’importante è non correre…

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