Recensione Call of Duty: Modern Warfare remastered

Call of Duty Modern Warfare remastered è la versione corretta e migliorata del titolo originale uscito nel 2007 da parte di Infinity Ward e Activision.

La storia è quella delle più classiche del genere che ci vedranno combattere in diversi scenari che vanno dal medio oriente all’ europa dell’ est in una campagna più o meno lineare, dove l’azione sarà il fulcro principale del gioco e che ogni tanto verrà spezzata da sequenze molto cinematrografiche. Il gameplay ovviamente non è niente di innovativo ma rimane molto godibile e passeremo da alcuni fasi dove la potenza di fuoco sarà il fulcro ad altre dove un approccio più ragionato potrebbe essere la soluzione migliore. Le armi che abbiamo a disposizione non si possono scegliere ma sono decise dal gioco e noi potremo limitarci a variarle con quelle che troveremo durante i livelli o dai nemici abbattuti. Da notare il grande lavoro di miglioramento e pulizia che è stato fatto con questa rimasterizzazione; modelli poligonali di ambientazioni e personaggi,texture,effetti particellari ed illuminazione sono stati tutti migliorati ed aggiornati per una colpo d’occhio quindi davvero ottimo. Anche il gunplay rimane ottimo e a livello di difficoltà massimo (veterano) offre una sfida più che buona visto che basteranno un paio di colpi ben assestati per lasciarci la vita. La longevità è buona e per completare tutte le missioni serviranno almeno 10/12 ore mentre per i completisti che punteranno al platino servirà sicuramente una seconda run.

Quindi nel mare delle rimasterizzazioni in questa gen quella di CoD: Modern Warfare rimane una di quelle più sensate perchè ripropone un titolo che già nella sua edizione originale regalava momenti esaltanti e molto cinematografici. Il problema è però che tutto il gameplay si basa su script pensati e voluti dallo sviluppatore e non si può uscire mai da binari impostati anche volendo variare il metodo di completamento della missione. Più volte volevo magari approcciare la situazione in un modo diverso oppure trovare una variante ma non mi è stato possibile provarla visto che non era stata voluta. Consiglio caldamente di iniziare il titolo a difficoltà veterano perchè altrimenti l’esperienza rischia di diventare troppo facile però anche sul discorso I.A. nemica bisogna fare una considerazione; in alcuni frangenti la difficoltà rimane equilibrata mentre in altre sarà nettamente sbilanciata a favore dei nemici. Mi è capitato più volte che pur essendo ben nasconto alla loro vista il nemico mi abbia trovato semplicemente perchè era stato programmato cosi in fase di script; in alcuni fasi poi l’avanzamento a checkpoint risulta un pò frustrante visto anche il respawn eccessivo dei nemici. Può capitare che in alcuni casi rimanendo nella stessa posizione il respawn sia praticamente infinito fino a quando non si decide di avanzare alla posizione successiva e far scattare il prossimo checkpoint . Le missioni sono tutte di ottima fattura ma alcune risultano più godibili di altre e personalmente quelle negli scenari più “aperti” sono comunque migliori ( per esempio quella a chernobyl).

Insomma da un lato abbiamo un titolo che comunque pad alla mano diverte grazie ad un gameplay semplice ma efficace e una narrazione godibile e molto cinematrografica mentre però dall’altra alcune scelte a livello di sviluppo generale e di level design e di script lasciano un pò l’amaro in bocca. Per gli amanti degli fps sicuramente un titolo da provare.

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VOTO: 7.5

 

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