Recensione A Plague Tale: Innocence

Il nome Asobo studio non è molto conosciuto ma probabilmente lo sarà dopo aver giocato A Plague Tale.

Nei panni di Amicia e del fratellino Hugo ci troveremo ad affrontare un avventura ai tempi delle peste nera che aveva colpito l’europa nel medioevo. La storia ci accompagna per mano negli eventi vissuti da Amicia andando piano piano ad approndire il rapporto con il fratello e creando un legame speciale. La base di gameplay è quella di un titolo prettamente story driven a tinte action/stealth diviso in sezioni piu o meno ampie di gioco. Alcune volte dovremo superare zona pullulanti di soldati nemici pronti ad intercettare i due fratelli in fuga ed altri a superare luoghi infestati dalla piaga dell’epoca (i ratti); in questo il fuoco avrà un ruolo di primaria importanza e per fare questo avremo a disposizione la possibilità di agire in maniera stealth nascondendosi alla vista dei nemici e usare la fionda per ucciderli o distrarli.Il sistema di crafting presente poi ci permette di potenziare la fionda e i proiettili per essa che potremo utilizzare in divesi modi. I nemici senza elmo potranno essere messi ko semplicemente con la fionda in versione classica mentre quelli con l’elmo dovranno essere depotenziati in altri modi. Tecnicamente non siamo di fronte a qualcosa che lascia a bocca aperta ma comunque fa il suo dovere grazie anche ad un ambientazione ed un epoca storica molto evocativa. Anche la colonna sonora che ci accompagna scandendo l’avventura è davvero azzeccata. La longevità non è altissima e esplorando e raccogliendo tutti i segreti si arriverà intorno alle 10/12 ore visto anche il livello di sfida non altissimo.

Quindi a Plague Tale è un titolo che merita di essere giocato sia per quello che offre a livello di meccaniche di gioco (non di certo innovative ma gradevoli) e sopratutto grazie ad una storia senza tempi morti e che va nella direzione voluta dagli sviluppatori senza perdersi nel superfluo. Non si tratta comunque del semplice film interattivo ma di qualcosa voluto e pensato per essere giocato cosi. Certo la longevità è ridotta al minimo cosi come la rigiocabilità ma questo in questo genere di produzioni lascia il tempo che trova.Peccato soltanto per la parte finale (un evento in particolare) che stona con quanto visto fino a quel momento ma che non intacca la qualità generale. Per essere un piccolo team Asobo è riuscito a fare centro con le frecce al suo arco e chissà cosa potrebbe creare con mezzi economici maggiori.

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VOTO: 8.0

 

 

2 Risposte a “Recensione A Plague Tale: Innocence”

  1. Si è proprio voler trovare il pelo nell’uovo è un “contro” ma non un difetto a tutti gli effetti

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