Recensione Assassin’s Creed 3

Dopo la conclusione della storia di Ezio Auditore con AC: Revelations, ubisoft ritorna con un nuovo capitolo e con un nuovo protagonista e un motore grafico rinnovato.Questa volta vestiremo i panni di Connor, giovane indiano nato da padre inglese. L’ambientazione scelta questa volta è l’america,durante la guerra d’indipendenza. E’ facile capire che questa scelta da parte di Ubisoft sia un chiaro segnale di come abbiano voluto “accontentare” il pubblico americano,per renderli participi di eventi storici a loro più familiari.

Devo dire però che questa scelta non mi ha entusiasmato molto; da un lato abbiamo questo evento storico che è molto meno appassionante rispetto a quello dei precedenti capitoli,dall’altra un ambientazione molto meno carismatica rispetto a Firenze e Venezia in epoca rinascimentale. Infatti nel corso del gioco visiteremo Boston e New York come città principali con la possibilità di spostarsi liberamente in frontiera. La storia mi è sembrata parecchio sottotono rispetto ai capitoli precedenti,un pò per quanto detto sopra ed un pò appunto per colpa del personaggio che andremo ad impersonare. Infatti Connor si dimostra di essere un personaggio abbastanza “scialbo” che non riesce a trasmetterti neanche la metà delle emozioni che riusciva a fare Ezio nei precedenti capitoli. Certe volte sembra di avere a che fare con un robot che segue alla carta ciò che gli viene indicato dai suoi compagni di avventura e che non riesce ad essere autonomo nelle proprie decisioni. Ed anche i comprimari non sono molto meglio e l’unico che si salva forse è Haytham. Inoltre i colpi di scena sono pressochè inesistenti e la storia scorre via senza alcun sussulto. Il gameplay è rimasto pressochè identico ai precedenti capitoli e cioè un mix tra esplorazione e combattimenti. Ovviamente anche in AC3 potremo decidere sè seguire soltanto la storia principale oppure dedicarsi anche a quelle secondarie. Potremo cercare i classici bauli pieni di monete,andare alla ricerca di fascicoli che ci aiuteranno a capire la storia della rivoluzione,cacciare animali per poi andare a vendere pelli e guadagnare monete che serviranno per acquistare nuove armi nei negozi in città,oppure andare alla ricerca delle classiche piume. Non mancano ovviamente i punti di sincronizzazione della mappa,che serviranno per scoprire la mappa che inizialmente è “oscurata”. Detto cosi sembra che il gioco alla fin fine non sè la cavi male,ma in realtà già dopo qualche ora di gioco escono fuori tutti i difetti possibili ed immaginabili; tutte e dico tutte le attività secondarie sono finalizzate al semplice guadagno di soldi senza nessun altro obbiettivo. Per le prime ore di gioco quando ci si deve ambientare nelle città ed in frontiera può risultare interessante,ma ben presto diventa noioso. A che pro girovagare per la frontiera quando poi il guadagno di soldi non porta a variazioni di gameplay reali? in questo ubisoft si doveva sforzare un pò di più per cercare di dare più varietà alle attività. Le uniche missioni secondarie che realmente si salvano e sono veramente ben fatte sono quelle navali,che danno veramente quel senso di “epico”. Anche la tenuta di Connor in fin dei conti risulta inutile,anche perchè oltre a qualche missione secondaria offre ben poco.

Le due città principali ahimè sono tutte uguali e difficilmente ci si accorge di essere passati da Boston a New York(e qui si ritorna sulla scelta infelice del periodo storico). Insomma in confronto a Firenze e Venezia di ac2 e Roma di brotherhood il carisma delle due città è pari allo zero. Cavolo, in AC2 ci ritrovavamo a sincronizzare la mappa sul duomo di firenze,sul ponte vecchio,su santa maria novella mentre in AC3 invece in semplici costruzioni in legno(per giunta tutte uguali). Per non parlare poi della frontiera; anche li possiamo scalare gli alberi per sincronizzarci, ma zero varietà sono TUTTI uguali l’uno all’altro. Non basta aver inserito qualche nuova combo e aver dato la possibilità al giocatore di saltare di albero in albero,sicuramente si doveva osare di più per rendere il gioco più vario ed appetibile anche dopo qualche ora di gioco. L’ia è leggermente migliorata,ma niente di eclatante insomma.Questo per dire che non si è invogliati neanche ad acquistare nuove armi,dato che con la lama celata si può sconfiggere praticamente tutti.Anche sotto questo aspetto si doveva fare di più,non cè stata una vera e propria evoluzione.Anzi a questo punto mi viene da chiamarla più involuzione. Tecnicamente si vede che il gioco è migliorato e la grafica è al passo con i tempi anche sè non sono stati fatti miracoli. Ci sono diverse condizioni atmosferiche che potremo incontrare durante il gioco,dalla pioggia,alla neve,alba,tramonto. Insomma giocato tutto al massimo dei dettagli alcuni scorci sono molto belli,cosi come sono bellissime le già citate missioni navali. Il sonoro è sufficiente,con buone musiche ed una localizzazione decente. La longevità varia molto in base a quello che si vuol fare, io sono arrivato a fine gioco in 25 ore.

 

In conclusione da grande fan della serie devo dire che sono rimasto abbastanza deluso. In fin dei conti non volevo uno stravolgimento delle meccaniche,ma un miglioramento cosa che però non cè stata. Mettiamoci una storia non molto appassionante,un periodo storico non molto ispirato, due città pressochè identiche e prive di indentità,un personaggio principale non all’altezza del predecessore ed avremo un gioco sufficiente(mezzo punto lo aggiungo da fan della serie).

 

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VOTO: 6.5

 

 

 

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